lunedì, 17 novembre 2025
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Adesione 2026



Voi stessi date loro da mangiare

Orientamenti per il triennio 2024-2027

La XVII Assemblea nazionale, celebrata in un inedita modalità digitale, ha saputo fare memoria dell'esperienza vissuta insieme come associazione e a rilanciare le sfide che la pandemia ha in gran parte rivelato e consegnato.

Le indicazioni dell'Assemblea costituiscono insieme l'orizzonte e la prospettiva della vita associativa nei prossimi anni; invitiamo pertanto tutti ad approfondirle e a svilupparle a partire dalla domanda che le ha ispirate e che diventa particolarmente preziosa nella fase della progettazione: "Per chi siamo?".

Gli orientamenti per questo "insolito" triennio, già ampiamente iniziato nei nostri gruppi e associazioni di base, vogliono essere delle indicazioni di priorità da assumere e di processi da attivare per dare forma, tutti insieme concretamente e localmente, a un'AC intraprendente e appassionata. Si tratta di linee di lavoro che dovranno guidarci a guardare sempre più la vita associativa come luogo di maturazione umana e cristiana delle persone, sia attraverso la cura delle relazioni, sia attraverso le relazioni di "cura", promuovendo una corresponsabilità diffusa e inclusiva che allena tanto alla cittadinanza, quanto alla piena partecipazione alla vita ecclesiale.

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 Orientamenti per il triennio 2024-2027

Anno associativoBrano annoVerbi
2024/2025"Prendi il largo"
(cfr. Lc 5,1-11)
Fidarsi
La predicazione di Gesù inizia in un luogo ordinario: in questo contesto, caratterizzato dal lavoro, dalla famiglia, dalle relazioni sociali e dall’incontro tra culture diverse, Gesù annuncia il Regno di Dio e chiama gli Apostoli. È significativo che tutto questo avvenga in un luogo come la Galilea, considerata territorio marginale, in quanto crocevia di popoli, culture e religioni: nel modo di agire di Gesù è indicata la via e il metodo per un’autentica evangelizzazione, che passa attraverso una cultura dell’incontro. Gesù sale sulla barca di Pietro, sfiduciato per aver faticato invano tutta la notte, e dopo aver ammaestrato le folle, lo invita a prendere il largo e a gettare le reti per la pesca. Pietro, nel fidarsi di Gesù, mostra come solo sulla sua Parola, la missione evangelizzatrice della Chiesa di tutti i tempi, possa portare frutti abbondanti di conversione e di sequela del maestro.

2025/2026"Signore, è bello per noi essere qui!"
(cfr. Mt 17,1-9)
Condividere
La trasfigurazione è un evento centrale nella vita dei discepoli. Dopo il primo annuncio da parte di Gesù della sua passione, morte e risurrezione, essi vengono da Lui condotti sul monte per fare l’esperienza dell’esodo, della passione di Dio per il suo popolo. È un cammino che ci permette di uscire dalla superficialità per entrare nel senso autentico della vita: Gesù è raggiante e condivide con i suoi amici la gioia di una vita donata per amore. Sul monte i discepoli ritrovano se stessi, le loro fragilità e i loro desideri vengono circondati da una nuova luce e il loro sguardo rivela l’autentica bellezza che salva il mondo: l’amore che condivide il vissuto degli uomini, le tristezze e le angosce, le gioie e le speranze. Questa speranza trova fondamento e vitalità nello “stare lì”, nell’incontro con la bellezza del volto di Cristo per poi scendere dal monte e condividere la luce del Risorto nell’ordinarietà delle nostre esistenze.

2026/2027"Vino nuovo in otri nuovi"
(cfr. Mc 2,18-22)
Generare
Nel Vangelo ci sono varie pagine che ci raccontano un Gesù capace di ribaltare la prospettiva dei discepoli e della folla; tra queste troviamo l’episodio in cui i discepoli di Giovanni e dei farisei si scandalizzano del mancato digiuno dei discepoli di Gesù. L’arrivo di Levi tra i discepoli aveva già spiazzato gli schemi tradizionali delle comunità giudaiche, in più la scelta della tavola come luogo della “nuova alleanza” rischia realmente di disorientare i più osservanti. Insomma, risulta molto chiaro che Gesù ci consegna una nuova immagine di discepolo. Non più un uomo o una donna incastrati nel ritualismo e nel dogmatismo, ma persone capaci di assaporare la presenza del Maestro con gioia e di guardare lontano senza paura del passato. La tentazione della conservazione del passato, che sia un otre vecchio o un rattoppo grezzo, ha caratterizzato la storia di tanti discepoli. Gesù, invece, da sempre ci ricorda che la Gioia e la Bellezza (il vino e il vestito) vanno custodite in una continua novità.

2025/2026
Signore è bello per noi essere qui!

In quest’anno associativo siamo chiamati a «condividere» anzitutto l’esperienza di Cristo, che trasfigura ogni giorno la nostra vita, e l’opportunità di un cammino bello con tante donne e uomini che il Signore ci dona d’incontrare.

La Trasfigurazione, icona biblica dell’anno, è qualcosa che dura un istante, ma che resta dentro per tutta la vita.

L’escursione non è proposta solo a Pietro o Giacomo o Giovanni, ma a tutti e tre insieme, segno distintivo di un autentico cammino cristiano, che porta alle vette alte della fraternità e della comunione. Sul monte i discepoli ritrovano se stessi, le loro fragilità e i loro desideri, e vengono circondati da una nuova luce che rivela l’autentica bellezza che salva il mondo.

La Verità ha bisogno di essere spogliata da tanti veli che, a seconda delle circostanze, la nascondono, ma pure la proteggono. L’evento della Risurrezione si propone come dinamica quotidiana della nostra esperienza credente, per raccogliere dal Giubileo vissuto il testimone della speranza.


Le proposte formative

Adulti

Alta definizione

Quella adulta è una vita “imperfetta”... Vivere una vita tortuosa, senza la pretesa di “raddrizzarla”, ma accogliendola così com’è, nella dimensione dell’attraversamento, alla ricerca di Dio e della crescita della persona, è l’invito di questo nuovo percorso annuale. In questa prospettiva, “ Alta definizione ” chiede di affinare lo sguardo della fede, mettendo a fuoco ciò che è nascosto all’apparenza.

La copertina riproduce uno scatto ad alta definizione, una messa a fuoco che restituisce uno scorcio di bellezza nel riflesso di una goccia d’acqua. Capita di trovarsi di fronte a dettagli poco significativi, di inseguire obiettivi confusi o vivere giornate in cui l’essenziale resta sullo sfondo. Abbiamo bisogno di mettere a fuoco la vita per vedere meglio i dettagli ed essere consapevoli che la contemplazione della bellezza e la possibilità di vivere una vita bella, buona e beata avvengono nell’ordinarietà della vicenda umana.

L’icona biblica dell’anno resta sullo sfondo del cammino annuale e ci invita a salire sul monte con Pietro, Giovanni e Giacomo, per immergerci nel mistero della luce. Le tappe proposte scandiscono i passaggi essenziali del brano evangelico e sono strutturate secondo il metodo vita Parola vita, gli approfondimenti di ogni tappa aiutano ad allargare lo sguardo e danno la possibilità di coinvolgere la comunità in momenti di riflessione più ampia, anche aperti a chi non partecipa al gruppo.


Giovani

Passaggi di stato

Nell’icona biblica che ci accompagna, «Signore, è bello per noi essere qui» (Mt 17, 1 9), Cristo si manifesta ai discepoli per ciò che autenticamente è: nel trasfigurarsi non cambia, ma diventa più pienamente fedele alla sua missione. Se la vita di ogni giovane è attraversata da continui passaggi grandi, impercettibili, scelti, capitati, disorientanti, pieni di slancio la sfida è quella di abitarli come occasioni di trasfigurazione, in cui più che chiedersi che cosa cambia, vale la pena sostare sul che cosa rimane.

Passaggi che possono assumere direzioni e movimenti diversi per ciascuno e ciascuna, passaggi di stato come l’acqua nel suo ciclo: qualcosa passa e cambia, eppure resta la fedeltà alla nostra vocazione e alla promessa d’amore che Dio ha per noi.


Giovanissimi

Non ci credo!

Non ci credo! È un’espressione che di solito usiamo per mostrare diffidenza e dubbi rispetto a ciò che accade, allontanandoci da ciò che sta succedendo e facendoci diventare spettatori passivi.

Quest’anno, con i giovanissimi, vogliamo ribaltare questa logica e trasformarla in una sfida per abitare la bellezza , intesa non come un singolo evento ma come un percorso da vivere, in cui sentirsi protagonisti e mettersi in ricerca. Troppo spesso, la bellezza è relegata ad un singolo momento o evento.

Vogliamo trasformarla in un cammino, fatto di esperienze che preparano il cuore ad essere trasfigurato.

E credici!

E è uno strumento pensato per accompagnare, in modo personale e profondo, il cammino proposto ai Giovanissimi. L’obiettivo è favorire un dialogo diretto con i Vangeli proposti nel percorso formativo, mantenendo al tempo stesso un legame vivo con le attività di gruppo.

Attraverso spunti artistici, letterari, musicali e video, i Giovanissimi saranno guidati nella meditazione personale di ogni brano evangelico. Al termine di ogni tappa, ciascuno avrà l’opportunità di rileggere il Vangelo alla luce della propria vita, esprimendosi in modo creativo.


ACR

C'è spazio per te

Nell’articolazione triennale dei contenuti essenziali della catechesi dentro la prospettiva sintetica delle categorie, l’anno della compagnia accompagna i bambini e ragazzi nell’approfondimento del mistero della Chiesa. «Formare la mentalità cristiana, significa nutrire il senso dell’appartenenza a Cristo nella Chiesa»

Mi fai vedere? È la domanda che esprime la curiosità dei bambini e dei ragazzi, la volontà di scoprire ciò che di nuovo e ancora inesplorato li circonda. Non solo: rappresenta infatti la domanda che, all'inizio dell'anno, i bambini e i ragazzi pongono alla comunità parrocchiale per esprimere il desiderio di camminare insieme e crescere nell'amicizia tra loro e con Gesù.

La Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La ISS è l’immagine di un progetto comune la cui realizzazione è frutto della collaborazione di tanti. Per i bambini e ragazzi il cammino proposto durante l’anno della compagnia diventa l’occasione per comprendere come la Chiesa nasce anzitutto dal progetto di bene che Dio ha nei confronti dell’umanità e che l’ha costituita «in Cristo (…) sacramento, ossia il segno e lo strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano. (…) Così la Chiesa universale si presenta come un popolo che deriva la sua unità dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo».

Un addestramento davvero eccezionale quello a cui partecipano CRI, SUE e FRA: imparare a vivere insieme sulla Stazione Spaziale Internazionale. Anche se accompagnati dall’Intelligenza artificiale, tutto cambia a 400 km dalla Terra: muoversi, lavarsi, mangiare, dormire, allenarsi, coltivare, ma anche il proprio punto di vista su ciò che è importante ed essenziale per essere felici con gli altri.


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