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Festincontro 2023



domenica 11 giugno 2023

Il mandato dell'Arcivescovo ai giovani in partenza per la GMG

Wake up! Pronti a partire



Si allungano le giornate e la grinta giovanile al Festincontro è la dimostrazione di una notte che non ha intenzione di finire. È stato infatti proprio l’evento organizzato dall’Azione Cattolica ad ospitare nella giornata di domenica 11 giugno i futuri pellegrini provenienti da tutte le parrocchie della nostra Diocesi. A meno di sessanta giorni dalla partenza per la GMG di Lisbona, l’appuntamento dal titolo WAKE UP! Pronti a partire invita i giovani al Parco Cervi, in occasione del mandato per la partenza verso la GMG. Introduzione perfetta, per calare l’animo giovanile nello spirito della Giornata Mondiale, è stato un rapido accenno, da parte della Presidente AC, Sara Iotti, alla storia del Festincontro. Questo appuntamento di inizio estate è nato alcuni decenni fa proprio dal desiderio post-GMG di annunciare la gioia vissuta nell’incontro mondiale; le nuove generazioni continuano ad accogliere la felice intuizione dell’allora Papa Giovanni Paolo II. L’attenzione di questo pontefice, insistentemente rivolta ai giovani, lo porta ad assecondare il desiderio visto in loro di vivere insieme la fede con uno sguardo proiettato sul futuro, nella fiducia che la nuova generazione saprà costruire la civiltà dell’amore. È così che la Giornata Mondiale della Gioventù fa fermentare anche l’animo dei ragazzi al Parco Cervi, dove inizia il viaggio dei reggiani verso Lisbona. Si uniranno a loro, in un gemellaggio, alcuni partecipanti dalla Giordania e dalla Turchia, a luglio ospiti della Diocesi prima di partire per il Portogallo. Spetta a un pellegrino d’eccezione, giunto direttamente dalla Turchia, Mons. Paolo Bizzeti, Vescovo titolare di Tabe e Vicario Apostolico di Anatolia, servire come antipasto al mandato, un’introduzione alla vita della Chiesa turca, piccola ma vivace. Il dialogo del Vescovo con i reggiani permette a questi giovani di calarsi nella fede dei coetanei della lontana diocesi, lontana ma non ancora per molto. Sono proprio le parole di Bizzeti ad ordire il primo contatto fraterno tra Reggio e la Turchia, anticipandolo. La descrizione del Vescovo dei suoi conterranei parte dall’esperienza del sisma in Anatolia dello scorso febbraio, evento, più che apocalittico, rivelativo, capace di far emergere il meglio e il peggio di chi ne è stato scosso. Di qui l’espressione coniata da Bizzeti: “Terremoto, occasione o tentazione”. Il terremoto, infatti, come ogni evento drammatico, ha dato la possibilità di mettere a nudo la Speranza. Guidare la comunità in una situazione come questa è stato un compito difficile e al tempo stesso una responsabilità feconda, capace di ricordare che la morte non è l’ultima parola della vita. “Abbiamo visto il miracolo per cui, se era crollata la cattedrale di pietre, tuttavia stava crescendo la cattedrale di pietre vive”.

È nato ad Antiochia il Cristianesimo capace di andare oltre le regole, capace di fraternità vera, quella stessa fraternità che i giovani vivranno alla GMG. È importante secondo Bizzeti che i reggiani conoscano la storia cristiana della Turchia, per prevenire le trappole in cui i cattolici possono cadere, prima tra tutte la divisione tra noi. Ben oltre il viaggio turistico, il Portogallo chiederà infatti di dire un “sì” a Cristo, e a un’umanità diversa, distante da un “no” che divide. Quella che i pellegrini reggiani incontreranno nel prossimo gemellaggio sarà una comunità cristiana turca che ha imparato ad essere una piccola Chiesa; una Chiesa che non punta il dito in cerca dell’errore altrui, ma sa “essere il piccolo gregge delle persone che hanno scoperto il tesoro e che sono disposte a donarlo agli altri quando glielo domandano”; “è una Chiesa che ha bisogno di dare ma anche di ricevere, e questo è il bello dell’incontrarsi”.

In questa Chiesa piccola ma vivace, tra somiglianze e differenze con la comunità italiana, essere cristiani è spesso motivo di fierezza, non di imbarazzo, e la religione non è un relitto del passato. Arde in loro il desiderio di un Corpo rinnovato, che ispiri stili di vita autenticamente evangelici.

Tra il mormorio e la trepidazione i ragazzi spostano il loro sguardo sul Vescovo Giacomo Morandi. Nella liturgia di mandato, il passo biblico del Vangelo (Lc 10,1-9), è un testo di invio, ma in realtà quello che Gesù affida a questo gruppo è un contenuto di missione. Centrale nel commento dell’Arcivescovo è l’importanza della vicinanza del Regno di Dio e il fatto che siano mandati a due a due, nel sostegno reciproco che si articola in una vita di carità e amicizia. “Possa essere un'esperienza che aiuti a incentivare tra di voi quell'amore che nasce dalla condivisione della medesima fede”, è l’ennesima espressione della speranza che la GMG sia un’esperienza di Grazia, incontro, gratitudine e fraternità.

La preghiera ufficiale della GMG 2023, letta dai partecipanti al mandato, si ispira al versetto biblico Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39), ed è scritta sulle orme della Visitazione, così come l’inno dell’evento.

L’esortazione a fare “un grande chiasso” nella nostra Diocesi, dovrebbe trasformare questa GMG in un lievito che, sulla via del ritorno, possa far fermentare la pasta dei nostri cuori e delle nostre comunità. La serata si chiude nell’abbraccio della notte, dove forse San Giovanni Paolo II direbbe: Cari amici, vedo in voi le sentinelle del mattino, in quest’alba del Terzo Millennio.

Greta Ternelli,
per la Presidenza Diocesana


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