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Il nuovo consiglio diocesano 2024

Un nuovo Consiglio per «L’AC che sogniamo»

Sabato 3 febbraio si è svolta nella parrocchia di Pieve Modolena la 18ª Assemblea Elettiva Diocesana di Azione Cattolica. L'Assemblea è risultata una bella pagina di vita associativa in cui si sono condivisi sogni ed impegni per il futuro, si è avvertita in modo tangibile la collaborazione e l'amicizia tra associati e infine, attraverso il voto, si è potuta vivere concretamente la democraticità della nostra associazione.

Ne è risultato un Consiglio rappresentativo della Diocesi, rinnovato nei volti e …giovane!

Nella foto, gli associati eletti nel nuovo Consiglio diocesano per il prossimo triennio:

per l’Azione Cattolica Ragazzi: Bartoli Matteo (Villa Cella), Campanini Filippo (Canali), Capiluppi Alessandro (Bagnolo), Fantini Federica (Cadelbosco), Giusti Margherita (Aiola), Silvi Caterina (Montecchio);

per il settore Giovani: Capiluppi Beatrice (Bagnolo), Daviddi Damiano (Corticella), Donia Rebecca (Buon Pastore), Leoni Matteo (Arceto);

per gli adulti: Caselli Cristina (Buon Pastore), Crialesi Eleonora (Buon Pastore), Iotti Sara (Bagnolo), Mussini Rita (Cavazzoli), Pergreffi Chiara (Bagnolo), Saccani Alberto (Albinea);

come rappresentanti vicariali: Cortesi Irene (Val d’Enza), Pergreffi Paola (Urbano), Rossi Margherita (Pianura), Marco Manzini (Valle del Secchia)

Lunedì 19 febbraio, sempre ospitati nei locali della parrocchia di Pieve Modolena, si è insediato per la prima volta il nuovo Consiglio diocesano. Sono stati affrontati due punti all’ordine del giorno:

1) la consegna del documento “L’AC che sogniamo”, voce del verbo prendersi cura, (documento nato in modo sinodale, raccogliendo, in diversi momenti precedenti i pensieri e i desideri degli associati). “L’AC che sogniamo” si può sintetizzare nelle rappresentazioni delle icone bizantine in cui le persone sono dipinte con occhi e orecchie grandi e piedi gonfi: immagine del credente attento nel vedere, nell'ascoltare e nel camminare. Vedere con sguardo acuto e profondo la realtà; ascoltare attivamente lo Spirito e i fratelli; non indugiare e bloccarsi, ma osare cambiamenti che richiedono sacrificio e che ci fanno camminare.

2) l’elezione della terna di proposta all’Ordinario diocesano per la nomina del Presidente Diocesano, che è avvenuta secondo quanto stabilito nell'Atto Normativo diocesano all'art. 43 allorché si afferma che il Consiglio Diocesano propone all'Ordinario diocesano tre nomi di aderenti dell'Associazione diocesana, affinché questi provveda alla nomina del Presidente.

Il nuovo Consiglio diocesano ha consegnato la Terna al nostro Arcivescovo il 21 febbraio e rimane in attesa di ricevere il nominativo del presidente che nel prossimo triennio eserciterà le funzioni di rappresentanza e di garantire l’unitarietà e la collegialità dell’associazione. Dopo la nomina del Presidente Diocesano verranno eletti i Vicepresidenti di Settore e i Responsabili ACR.

L’esercizio del metodo democratico che l’Azione Cattolica compie alla fine di ogni triennio, preceduto da quello che in gergo associativo è chiamato «cammino assembleare», ha una prorompente attualità profetica: è un cammino articolato che parte dalle parrocchie e, passando per le diocesi e il collegamento regionale, giunge alla scelta dei responsabili nazionali e alla definizione delle linee programmatiche e degli orientamenti per la vita associativa. Questo esercizio complesso, che tiene insieme la fatica organizzativa e il coraggio di mettersi in gioco, è in sé metodo e contenuto, forma e sostanza: nello sforzo di corresponsabilità che ogni triennio chiama gli aderenti a partecipare delle scelte che riguardano il presente e il futuro dell’associazione, l’Azione cattolica evita la tentazione attualissima del personalismo, anteponendo alle qualità del singolo il carisma del “noi”.

La democraticità è una caratteristica insita nel DNA dell’Azione Cattolica, perché è espressione della partecipazione alla corresponsabilità, che, come si legge nello Statuto (art.11), è una categoria fondante della nostra associazione.


Così come fondante è la scelta religiosa che anche l’Azione Cattolica della nostra Diocesi rinnova nell’oggi: “Superando ogni riduzione intimistica e disincarnata della fede, la scelta religiosa impegna l’associazione ad essere luogo di educazione ad una matura coscienza civile dei laici, rifiutando ogni gestione diretta di progetti politico-sociali” (IV° Assemblea nazionale del 1980) sottolineando l’impegno direttamente “missionario” dei singoli aderenti dell’Azione Cattolica che devono sentire il bisogno di formarsi per rendersi capaci di un impegno serio, competente, stimato nel posto che occupano: nella professione, nella scuola, nel quartiere, nell’attività sociale e politico. In ogni circostanza devono sentirsi responsabili dell’annuncio della Bellezza della Parola di Dio e farsi concretezza nel luogo e nel tempo che vivono.


Sara Iotti
per il Consiglio Diocesano


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