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numero 316 dicembre 2020

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Ecco come i ragazzi vivono la scuola «dietro» una mascherina

Perché la mascherina

Il DPC M del 3/11/2020 dispone che “l’attività didattica ed educativa per la scuola dell’infanzia, il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”.

Comincia la lezione…

Intanto si entra scaglionati, ogni classe ha il proprio punto di raccolta. Ad orari diversi, quando tocca a noi entrare, per prima cosa ci igienizziamo le mani, poi usciamo dalla classe, ci togliamo la giacca e la mettiamo nella nostra sacca, poi si rientra e si comincia! Attenti però perché ad ogni cambio d’ora bisogna aprire le finestre per il cambio d’aria e bisogna togliere dagli zaini sciarpe, guanti e berrettoni perché sembra di essere al polo nord!

Per ogni lezione mascherina, mascherina, sempre mascherina!

Per soffiarsi il naso bisogna chiedere di uscire. Certo se scappa uno starnuto è un bel problema!

Con la mascherina, quando la professoressa interroga non si riesce a suggerire, non si legge il labiale! Sono guai seri per chi si aspettava sempre l’aiuto dal pubblico, anzi si fa fatica a capire anche quello che dice la prof., ma si fa fatica anche a respirare!

Mascherine in omaggio!

Dobbiamo cambiare la mascherina tutte le mattine e siamo fortunati perché il Ministero ce le dà gratuitamente.

Quando arriva il pacchetto delle mascherine nuove le apriamo e… le prime arrivate erano perfette.. poi via via sono cambiate: a volte troppo grandi, bisogna fare due giri con gli elastici dietro la testa, a volte così piccole che sembrano bandane...

La lezione di educazione fisica

Educazione fisica è tra le lezioni più amate, ma come funziona adesso? Prima del 3 novembre ginnastica si poteva fare in palestra ed erano più che altro saltelli sul posto… dopo il 3 novembre sono passeggiate nel cortile della scuola con un distanziamento di 2 metri uno dall’altro. Chi prima ne approfittava per tirarti un calcio o darti un pugno quando il professore non guardava, adesso con la storia del distanziamento se ne guarda bene!

Spesso ginnastica è anche studio sullo schema corporeo oppure giochi da seduti: tipo cruciverba per facilitare la ginnastica delle dita!

La lezione di musica

Anche musica è molto amata tra noi ragazzi, soprattutto in certe scuole nel periodo natalizio per preparazione concerti vari e feste per i genitori: canti e suoni!

Adesso nessuno può aprire bocca, tantomeno cantare, per suonare uno strumento: nessuno può azzardarsi a tirare fuori il flauto! I piùnessuno può azzardarsi a tirare fuori il flauto! I più fortunati sono quelli che possono suonare la pianola, ma sono pochissimi e sempre senza cantare, però si può suonare suonare la chitarra cantando mentalmente ed è già un sogno...

Finalmente ricreazione!

Suona la campana ed è finalmente la ricreazione. A giorni alterni possiamo uscire in cortile, isolati dalle altre classi e isolati tra noi, come prigionieri nell’ora d’aria!

Possiamo abbassare la mascherina furtivamente per mangiare... e gli altri giorni? Non succede proprio niente… stiamo seduti, prendiamo la merenda dallo zaino e spostiamo la mascherina per ingoiare un boccone.

Posso andare in bagno?

Certo, rigorosamente uno alla volta! Ogni classe ha il proprio bagno e quando hai finito…rientra velocemente e igienizza subito le mani.

Grazie, mascherina!

Però, se ci riflettiamo, in questo periodo la mascherina ci permette di continuare l’apprendimento in presenza dopo il periodo di lockdown che abbiamo vissuto e da cui tutti dobbiamo ancora riprenderci. Come studenti siamo sottoposti a sforzi che però ci concedono di continuare la partecipazione alle lezioni e l’apprendimento in presenza.

Dobbiamo rispettare regole rigide e complicate per garantire l’istruzione sicura e accessibile, così possiamo godere della didattica in presenza utile all’apprendimento e alla socializzazione. Siamo tutti coscienti che in questo periodo dobbiamo fare dei sacrifici, ma questi non sono vani e ci porteranno un giorno ad essere di nuovo tutti uniti più di prima e quindi anche a reincontrarci in ambito in ambito scolastico e sociale. La mascherina ci ha dato una vita pressoché normale e ci ha ridato più libertà! Grazie, mascherina!

I ragazzi di terza media della parrocchia di Fatima in Correggio


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