La motivazione profonda che ci ha spinto ad affrontare il tema di questo incontro ha radici lontane che nascono da varie considerazioni:
Tutto questo ci interpella in modo urgente e ci spinge ad un rinnovato impegno che non può essere eluso se abbiamo a cuore le sorti non solo del nostro Paese ma anche dell’Europa e in definitiva del mondo.
Come Giorgio La Pira ha detto molti anni fa anche noi vogliamo affermare con speranza: “Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa "brutta"! No: l'impegno politico – cioè l'impegno diretto alla costruzione cristianamente ispirata della società in tutti i suoi ordinamenti a cominciare dall'economico – è un impegno di umanità e di santità: è un impegno che deve potere convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera, di meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità.” (da “La nostra vocazione sociale”, AVE)
Le sfide che ci attendono le conosciamo: sono la difesa della vita dalla nascita alla morte naturale, la questione educativa, la valorizzazione della famiglia e strettamente connesso ad essa il cambiamento demografico che non poche responsabilità ha anche sul campo della crisi economica (si pensi al nodo delle pensioni), la disoccupazione e la definizione di un nuovo patto fra le generazioni che riequilibri verso i giovani i diritti (o privilegi) acquisiti dalle generazioni più anziane, la problematica dell’immigrazione e dello sviluppo dei paesi poveri, la riduzione dello sfruttamento delle energie non rinnovabili, ecc.
A costo di risultare scontato e retorico dobbiamo in poche parole pensare alla nostra responsabilità verso le generazioni future impegnandoci a lasciare loro un mondo migliore di quello che abbiamo trovato.
Se c’è infatti una carenza grave nel mondo di adesso, e soprattutto in Italia, è l’assenza di una speranza, di una prospettiva a lungo termine. Da parecchi anni infatti la nostra classe dirigente ha smesso di progettare, anzi addirittura di pensare a lungo termine limitandosi ad inseguire i desideri della “gente” (sottolineare le virgolette) espressi dai sondaggi, in un eterno presente, una continua campagna elettorale, sempre preoccupata più di vincere la prossima tornata, di qualunque tipo sia, che di realizzare un programma compiuto.
Ritorniamo quindi alla citazione del discorso di Benedetto XVI a Cagliari che ha ispirato il tema del convegno “il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile" per passare la parola al Presidente Miano con la non facile domanda: da dove partire per formare questa nuova generazione?