Domenica 15 giugno alle 18.30 centinaia di giovani affollano la chiesa di Sant'Agostino per la Messa presieduta dal vescovo Giacomo. Il caldo si fa sentire, ma a padroneggiare è un’atmosfera di gioia ed entusiasmo. Un gesto simbolico conclude la celebrazione: vengono chiamati due giovani per ogni Unità Pastorale, con i quali si recita una preghiera. Questo il mandato per tutti i giovani della diocesi che parteciperanno al pellegrinaggio giubilare tra la fine di luglio e l'inizio di agosto.
In questa serata il ricordo della GMG è ancora vivo. Lisbona 2023 è stata un’esperienza di chiesa diocesana che è rimasta impressa nella memoria e nel cuore di ogni giovane: ha riacceso la consapevolezza che Cristo è per la felicità dell’uomo, risvegliando così la fede di molti.
La speranza è che questo giubileo possa essere un’esperienza altrettanto significativa. È ardente la speranza di sanare ferite personali e fare un’esperienza forte di Dio. Si raccoglie, inoltre, il febbrile desiderio di incontrare Papa Leone XIV e unirsi, ancora una volta, con la Chiesa mondiale.
Al termine della Messa la cena insieme, in attesa dell’incontro delle 21 con Matteo De Benedittis, autore di “Allodole di notte”, romanzo su San Francesco. Il titolo riprende la leggenda medioevale secondo la quale le allodole, quando cantano vicino ad un malato hanno il potere di guarirlo portando con sé quel dolore in cielo. Si narra, inoltre, che la morte di San Francesco, avvenuta di sera, sia stata accompagnata dal canto delle allodole, evento raro dal momento in cui si tratta di uccelli diurni che temono il buio della notte. Il significato del titolo, dunque, sta a significare che anche nella notte, buio della vita, si può volare e cantare. La scelta di Francesco poi non è causale: tutti possiamo immedesimarci in questo grande santo. La conversione di Francesco è difficile da identificare e dura tra i 18 e 25 anni. È una vocazione che va per tentativi, proprio nella fascia d’età dei giovani che scenderanno a Roma.
Matteo De Benedittis ricorda Francesco come un giovane con un sogno che si infrange: impara che le strade sbagliate servono per rendersi conto che il Signore ha in serbo per noi molto più dei nostri stessi desideri. Dio prende sul serio i sogni di Francesco, più di quanto faccia lui stesso. E li rende ancora più belli. Quali sono i tuoi desideri che Dio vuole aumentare?
Parla della povertà di Francesco come lo strumento che ha messo in luce le cose vere della sua vita e lo ha reso libero. Ma Francesco è soprattutto il santo dell’accoglienza e qualunque cosa succeda loda il Signore. La perfetta letizia, quindi, è ringraziare e vivere in compagnia di Dio tutto ciò che capita: gioie e dolori, successi e fallimenti relazionali, certezze e dubbi vocazionali. La provocazione è concreta. Dice, inoltre, che i primi seguaci di San Francesco sono i suoi amici. Ecco l’invito a riconoscere gli amici con cui camminiamo nella fede e ci accompagnano a conoscere Dio, anche solo con un semplice, ma mai banale, invito ad un’esperienza parrocchiale: proposte di qualità che cambiano la vita.
Questo suggestivo e provocatorio incontro si conclude poco dopo le 22. Segue, quindi, un bel momento di festa con musica e DJ set: si crea un bel momento di convivialità e divertimento che aumenta l’attesa e il desiderio di ritrovarsi insieme a Roma.
Alessandro B.
Per il Consiglio diocesano